ultima spiaggia

“…non lo venderete mai perché è americano…”

“…buona fortuna, sarà molto difficile venderlo, c’è crisi!”

“…venderlo è proibito per uno straniero qui in Messico, se vi beccano ve lo requisiscono!”

“…dovete tornare a Tijuana al confine ed importarlo…”

“…si può importare da qui senza tornare al confine, ho un amico che può darvi una mano…”

“…dovete tornare in Alaska e pagare due importazioni, anche quella del Canada…”

“….potete venderlo ad un messicano che lo usa in campagna senza targa, ma rimane a vostro nome!”

“…non vale niente, ve lo posso comprare io, per 30000 pesos, così, perché mi siete simpatici!”

“….vorrei solo il camper…”

“…vorrei solo il truck…”

“…In Messico, se paghi, si può fare qualsiasi cosa!”

 

All’ultima spiaggia vendiamo Gerri.

Lasciata Cabo Pulmo, siamo scesi a Los Cabos, dove gli americani, complici dei messicani più avidi, hanno fatto, di questa meravigliosa costa del sud, un vero e proprio scempio. Agli statunitensi si sono aggiunti i canadesi, che negli anni hanno imparato che con il cianuro, l’oro si estrae molto più facilmente, sacrificando così le falde acquifere dell’intera regione…un’inezia insomma.

La costa Azul sembra comunque riuscire a sopravvivere agli abusi e a mostrare anche una faccia paradisiaca, con la sua spiaggia pubblica, Playa Cileno, tra San Josè e Cabo San Lucas.

Qui la barriera corallina sembra essere tra le più belle di tutta la Baja e forse è proprio l’ultima barriera che può ostacolare l’invasione barbarica dal nord. Peccato i barconi giganti che ancorano a 15 metri dalla spiaggia e che vomitano centinaia di turisti inciambellati in salvagenti arancioni che nuotano arrancando alla spiaggia per godersi i 10 minuti di sole concessi dal tour. Al tuonare di una sirena assordante tutti rientrano al richiamo; voci dal megafono e musica assordante tipo luna park fanno da sottofondo al “pranzo al sacco”.

Alla stessa fine sembra essere destinato il pueblo de Los Cerritos a pochi km da Todos Santos, il Pueblo Magico della Baja Sur, terra dei surfisti, che vanta suo malgrado, una serie di “abusi edilizi” di un certo Tony Cordoba, professione palazzinaro, il cui generatore si confonde con il dolce suono delle magiche onde dell’oceano. Maledetto messicano, con passaporto americano, che vieta, illecitamente, l’accamparsi sulla spiaggia!

Comunque qui capiamo che di potenziali clienti per vendere Gerrone ce ne sono tanti.

Quasi tutti surfisti, arrivano con camper americani “old school”.

Ci appostiamo un paio di giorni facendo finta di surfare, mettendo in bella mostra Gerri, con tanto di cartello con prezzo ribassato.

Falliti miserabilmente i tentativi di metterci in mostra, per pura “buena onda”, se ne innamorano Juan Carlos e Baracca, lui un giovane manager surfista messicano, che fa carte “false” pur di averlo, lei una meravigliosa cucciolona di Golden Retriever. Prima di concludere l’affare con tanto di notaio e bonifico internazionale di 3500 dollari, ci concedono le ultime due notti e un falò soli con Gerri a goderci la splendida playa Pastora a nord di Todos Santos.

All’improvviso ci ritroviamo soli, appiedati e impreparati, con i nostri zaini alla fermata dell’autobus per La Paz.

Emozionati, iniziamo un nuovo viaggio, andiamo in Messico… quello vero.

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One Comment

sera

December 23rd, 2011

I messicani sono dotati di un arte impagabile nel farvi credere che loro sanno, che ti stai sbagliando, di mandarti fuori strada, di metterti dei dubbi (quando sei nel giusto), e allo stesso tempo di rassicurarti su tutto, di farti credere che vai bene, che non devi preoccuparti (quando dovresti).

Avete fatto bene a venderlo. Anche se continuo a pensare che qui al distrito avrei trovato un posto dove piazzarlo. Perché avrete sicuramente gia capito che “en mexico todo es posible”.

Vedo che vi state avvicinando. Fatemi sapere quando pianificate l’arrivo nella Ciudad!

PS: dal 27 al 2 andiamo a Los Cabos. Come gordi americani, inciabbelati e in un hotel sul mare. ;-)

massi

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