il primo giorno della fine del viaggio

Aeroporto di Buenos Aires, mancherebbero 25 minuti all’imbarco per San Paolo, ma è in ritardo. Siamo arrivati quattro ore fa da Ushuaia, il passaggio nella Tierra del Fuego è stato rapido e nostalgico, forse per le vibrazioni di una terra ai limiti, forse per nostre oscillazioni melanconiche. Arrivare fin qui era al di sopra delle nostre aspettative, soprattutto fino a qualche mese fa quando facendo due calcoli, ci sembrava che i conti non tornassero. Tiriamo la cinghia anche qui, infatti, niente Parco Nazionale, costa troppo, niente seggiovia, troppo cara, niente ristorante, non ne parliamo nemmeno, però camminare ci costa poco e saliamo al Glacier Martial; neve avvizzita, cespugli incredibili che sembrano modellini in plastica, una vista della baia straordinaria dai viraggi blu. Nel pomeriggio, va a cagare il risparmio, e ci navighiamo anche il Canale di Beagle che divide il Cile dall’Argentina, che freddo ma che meraviglia!

Termina con leoni marini che dormono nel loro stesso guano e cormorani travestiti da pinguini il primo giorno della fine del viaggio.

Oggi, il nervosismo che ho addosso e che mi rende insopportabile esattamente come un anno fa nei primi giorni a New York, non ha nulla a che vedere con la fase premestruale, si tratta di ben altro e Carlo, paziente, intanto disegna, disegna, disegna…

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2 Comments

sera

January 2nd, 2013

complimenti!!!sapete, mi mancheranno di brutto i vostri post e le vostre foto!! mi avete raccontato la parte del mondo che più amo (centro sud america)e come sto già facendo a ripetizione, torno sul vostro blog a gustarmi il tutto!!
quasi quasi ricomincio da capo a leggermelo e a guardare foto :-)

Pandiario

January 7th, 2013

grazie carissimo, anche se non sappiamo chi sei ti ringraziamo molto. sono diversi giorni ormai, settimane che tentiamo di dedicarci all’ultimo post del blog, ma non troviamo il coraggio e tu ci aiuti a farlo.
un abbraccio

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